Grillo cala la
maschera
Gli accordi con
l'estrema destra e le aperture a Renzi
di Adriano
Lotito

A circa un anno di distanza dal successo
alle elezioni politiche (febbraio 2013), il Movimento cinque stelle di Grillo e
Casaleggio rimane nel quadro politico italiano come seconda forza (dietro il
“nuovo” Pd di Renzi) ma con importanti cambiamenti sia nell'andamento elettorale
sia nella definizione programmatica e politica. Cambiamenti, questi ultimi, che
rappresentano un'accentuazione e un approfondirsi dei caratteri propri di questo
partito, populisti e reazionari.
La disillusione
elettorale e la batosta alle Europee
Il dato più evidente, all'indomani delle
elezioni europee, è chiaramente la perdita, da parte del M5s, di ben due milioni
di consensi. Un dato non indifferente se si pensa che l'obiettivo posto da
Grillo era quello addirittura di superare il Pd e di attestarsi come prima forza
del panorama politico italiano, in grado di ambire ad una prospettiva di
governo. L'elemento interessante è capire che fine abbiano fatto questi
due milioni di voti: dall'analisi dei flussi elettorali pare che questi voti
perduti siano rientrati nel campo sempre più esteso dell'astensionismo. Infatti
sicuramente non sono trasmigrati verso Berlusconi, sceso al 16,81%, né tantomeno
verso Renzi che invece ha sfondato a destra sottraendo voti proprio a
Berlusconi. Consensi dunque tornati nella schiera dell'astensionismo. Questo la
dice lunga: nel febbraio 2013 il Movimento aveva sfondato soprattutto
poggiandosi sulle delusioni recenti della sinistra radicale: molti di quegli
elettori hanno compreso ora l'illusorietà del cambiamento “grillino” e sono
tornati a non votare. Basta vedere cosa hanno combinato gli eletti grillini una
volta giunti nelle stanze del Palazzo: assolutamente nulla di nuovo e radicale.
L'alleanza con
Farage e l'approfondirsi del carattere reazionario del M5S
Ma ciò che interessa di più è vedere come si
è definito il programma del Movimento nel corso di questo anno e soprattutto
all'indomani delle ultime elezioni.
Scrivevamo nel febbraio dello scorso anno
che era molto difficile caratterizzare nello specifico la politica grillina, per
quanto indubbiamente partorita da un populismo reazionario che ha già mezzo
secolo di vita. Oggi pensiamo che il programma di questo partito si sia
indubbiamente chiarito nella direzione che avevamo già previsto (1).
Accettazione delle logiche razziste della Turco-Napolitano e della Bossi-Fini,
opposizione allo ius soli, totale accettazione delle logiche economiche
dominanti, nessuna messa in discussione dell'economia dei banchieri (salvo
qualche frase vuota).
Ma la ciliegina sulla torta è arrivata dopo
le elezioni: Grillo e Casaleggio infatti hanno proposto un referendum-farsa sul
loro blog per decidere a quale gruppo parlamentare europeo aderire. La scelta è
stata molto... democratica e pluralista: da un lato l'Edf (Europa dela libertà e
della democrazia) il gruppo degli euroscettici, dell'estrema destra più becera,
e dall'altro l'Ecr (il gruppo dei Conservatori di cui fa parte Forza Italia). La
“democratica” Rete ha compiuto la sua scelta: aderire all'Edf. Così Grillo entra
nella squadra europea di Nigel Farage, leader dell'Ukip (Partito per
l'indipendenza del Regno Unito), il partito di estrema destra inglese che ha
raccolto in patria il 30% dei consensi, con una campagna elettorale dai toni
razzisti e ultranazionalisti. Insieme a queste due forze, il peggio dell'estrema
destra europea, dal lituano Ordine e giustizia (un nome, un programma) ai
nazionalisti svedesi e cechi. I pasdaran del Movimento cercano in questi giorni
di far passare l'Ukip come una forza democratica e tollerante ma basta vedere il
programma del partito per accorgersi che si tratta della peggior specie di
nazionalismo ed estremismo di destra: il partito vuole porre fine
“all'immigrazione di massa e incontrollata” e congelare i visti per cinque anni;
i permessi di soggiorno devono essere strettamente limitati a coloro che possono
“portare chiari vantaggi alla popolazione e all'economia britannica”; chiede
inoltre che l'accesso ai servizi pubblici sia limitato a chi ha già versato
cinque anni di tasse; intende aumentare le spese per la difesa, oltre
chiaramente a opporsi ai matrimoni gay (2).
Questa volta la scelta compiuta da Grillo e
Casaleggio (dietro il paravento della mitologica “Rete”) è inequivocabile: la
retorica del “né destra, né sinistra” non inganna più davanti all'adesione a
questo gruppo parlamentare.
L'apertura a
Renzi: altro che opposizione!
L'ennesima “sorpresa” è di qualche giorno
fa: Grillo e Casaleggio aprono al governo Renzi sulla legge elettorale e
chiedono un incontro per discutere su questa (però rigorosamente in
streaming!). Chiaramente i ministri del governo hanno subito incassato
l'apertura e si sono mostrati disponibili a incontrarsi con i 5 stelle. Questa è
la prova definitiva, se mai ce ne fosse stato bisogno, che lo scopo di Grillo e
Casaleggio non è certo quello di rovesciare il sistema, e nemmeno la tanto
attaccata "casta politica", ma solamente quello di ritagliarsi uno spazio di
influenza più o meno grande all'interno dello spazio politico e comunicativo
italiano (pensiamo ai guadagni derivati dalla pubblicità sul blog, pubblicizzato
anche nel logo stesso del partito).
C'è da augurarsi che queste scelte
inequivocabili servano a quei settori di lavoratori che pure hanno creduto
nel cambiamento promesso da Grillo per comprendere che non solo non va sostenuta
ma va combattuta questa forza antioperaia e antipopolare. Per combattere
realmente questo sistema e la corruzione che ne è parte inseparabile,
è necessario impegnarsi per la ricostruzione di una sinistra di classe e di
un partito rivoluzionario e operaio che possa realmente lottare per la
distruzione del capitalismo e per la creazione di un governo dei lavoratori e
per i lavoratori. In questo percorso il M5s rappresenta un ostacolo, un
avversario, e come tale bisogna trattarlo: combattendolo in quanto forza che sta
dall'altra parte della barricata, dalla parte dei piccoli e medi padroni, dalla
parte del razzismo e del nazionalismo più reazionari.
Note
1) Rimandiamo all'articolo pubblicato sul
nostro sito all'indomani del successo elettorale di Grillo-Casaleggio dello
scorso anno: http://www.alternativacomunista.it/content/view/1793/47/
2) http://www.wicomwebspace.com/freefoundation/wp-content/uploads/2013/11/710-Programmi-elettorali-a-confronto-Regno-Unito-UKIP.pdf
2) http://www.wicomwebspace.com/freefoundation/wp-content/uploads/2013/11/710-Programmi-elettorali-a-confronto-Regno-Unito-UKIP.pdf