26-27 maggio,
elezioni locali
Appello al voto
(e all'astensione)
Ma
soprattutto alla lotta!

Il 26 e 27 maggio si vota per le elezioni
amministrative in diverse città. Il quadro politico e sociale nel nostro Paese è
desolante: mentre fasce sempre più larghe della popolazione si vedono negate il
libero accesso a istruzione, sanità e servizi pubblici e le cifre della
disoccupazione vedono solo aumenti record, la risposta della classe dominante è
stata quella di creare un governo unitario, a larghe intese, in grado di portare
fino in fondo gli attacchi alla classe lavoratrice e alle nuove generazioni. A
rappresentare questi ultimi la sinistra... che non c'è! In gran parte dei comuni
Rifondazione comunista e Comunisti italiani sostengono la coalizione di
centrosinistra, e in alcuni casi anche le liste di Monti, dopo essersi camuffati
dietro un magistrato come Ingroia alle politiche. Nulla cambia nemmeno per Sel
di Vendola, impegnata anche questa volta nel triste cabaret di accordi e
alleanze con i gruppi di potere legati al centrosinistra. La capitolazione della
sinistra socialdemocratica offre il fianco ad un movimento populista e
reazionario come quello di Grillo-Casaleggio. Mentre non partecipano alle
elezioni (e latitano nelle lotte), a causa della crisi interna che li dilania, i
vari altri gruppi a sinistra del Prc (Rizzo, Sinistra Critica, Pcl, ecc.).
In tutto questo Alternativa Comunista è presente.
All'opposizione, nelle piazze come nelle urne. Anche questo volta saremo
presenti - dove abbiamo potuto superare gli sbarramenti formali - con le
nostre liste e i nostri programmi, totalmente indipendenti dalla borghesia, dai
suoi schieramenti, senza nessuna disposizione a scendere a compromessi con un
sistema che lottiamo per abbattere, con parole d'ordine decise e che non fanno
sconti.
Le campagne elettorali condotte sui territori dove ci siamo
presentati sono state come al solito ricolme di concretezza, realtà e
partecipazione: comizi, banchetti, assemblee pubbliche, presidi davanti alle
fabbriche che licenziano i lavoratori, davanti alle scuole e alle università,
nelle piazze e per le strade. Questa è la nostra idea di politica, quella
che Alternativa Comunista porta avanti ogni giorno, tra mille difficoltà, non
allontanandosi mai dalla realtà concreta di questa società: realtà fatta da
stabilimenti che delocalizzano, comuni e regioni che tagliano i servizi sociali
e finanziano il privato (nella sanità, nelle scuole e nei trasporti), mentre
smantellano l'accesso a diritti fondamentali, come quello allo studio e a farsi
curare.
Noi di Alternativa Comunista usiamo le elezioni per parlare
di questo, e per farlo non seduti in comodi salotti televisivi o magari
organizzando conferenze in alberghi, ma stando presenti nei luoghi di vita e di
lavoro della nostra classe sociale, quella a cui apparteniamo: la classe
operaia. Anche in queste elezioni, mentre gli altri candidati parlavano di
marciapiedi e strade da asfaltare ("perché sono elezioni locali"), noi abbiamo
lanciato il nostro programma di uscita dalla crisi, un programma comunista,
rivoluzionario e internazionale: gestione operaia delle aziende che chiudono e
licenziano, reddito sociale per disoccupati, blocco dei finanziamenti al
privato, stabilizzazione di tutti i contratti precari, socializzazione dei
trasporti, dell'istruzione e della sanità, riconversione energetica delle
industrie inquinanti.
Noi lavoratori, precari e non precari, disoccupati e
studenti, nativi e immigrati, produciamo tutti insieme la stragrande maggioranza
della ricchezza nazionale. Quello che chiediamo, anzi reclamiamo, è il diritto
al potere: a poter decidere su quello che tutti i giorni contribuiamo a
produrre. Ed è un diritto che non si ottiene con le scorciatoie istituzionali,
buone solo per accaparrarsi poltrone e privilegi, ma solo per mezzo della lotta,
del conflitto sociale e politico. E' un diritto che dobbiamo strappare con la
forza delle piazze e delle mobilitazioni che stiamo costruendo in questi mesi,
con operai, studenti e immigrati.
Il 25 e 26 maggio chiediamo perciò di votare la lista di
Alternativa Comunista laddove è presente: una lista di lavoratori, disoccupati,
donne e studenti; e un'astensione dove non ci siamo, perché il voto dato alla
sinistra riformista (Prc e Sel) è un voto che ritorna al Pd e al centrosinistra
che governano con Berlusconi per conto dei banchieri e degli industriali.
Ma andiamo oltre: proprio perché non crediamo che nessuna
soluzione verrà dalle urne, proprio perché crediamo che le elezioni non possano
essere altro che uno strumento di visibilità per le lotte concrete, nelle
piazze, suoi luoghi di lavoro, chiediamo a tutti i lavoratori, i giovani, a chi
da tempo segue le nostre iniziative di partecipare direttamente alla costruzione
del progetto comunista, un progetto di cambiamento e di rottura rispetto
all'ordine stabilito. Il nostro partito è aperto a tutti coloro che ne
condividono il programma fondamentale e vogliono impegnarsi come militanti
per realizzarlo.