Condanniamo l'attentato
di Nizza
dichiarazione del
Segretariato Internazionale
della LIT-Quarta
Internazionale

Un nuovo atto terrorista, il terzo in meno
di due anni, scuote la Francia. Nel mezzo delle celebrazioni per la festa
nazionale francese, almeno 84 persone sono morte investite da un camion che si è
lanciato contro la folla a grande velocità sulla Promenade des Anglais a Nizza.
Decine sono i feriti.
Il governo francese assicura che si tratta
di un “attacco terroristico”. Anche se nessun gruppo ancora rivendicato
l'attacco (nella mattinata di oggi 16 luglio è poi arrivata una tardiva
rivendicazione dell'Isis, ndTrad), è probabile che si tratti di un altro
attentato perpetrato da parte dello Stato Islamico o come minimo da suoi
simpatizzanti, nel quadro di un aumento degli attacchi in concomitanza con la
dinamica di arretramento territoriale del “Califfato” che questo gruppo ha
“fondato” in Medio Oriente.
La Lega Internazionale dei Lavoratori –
Quarta Internazionale condanna fortemente questo attacco ed esprime la propria
solidarietà con tutti i feriti e i familiari delle vittime.
Azioni di questo tipo non meritano altro che il ripudio categorico del movimento operaio, sociale e di tutti i partiti che si definiscono di sinistra. Per quanto si tenti di giustificarli politicamente, il fatto è che questi attacchi non sono diretti contro i governi europei, veri responsabili delle politiche di austerità, degli attacchi alla classe lavoratrice, dei saccheggi e delle guerre coloniali in Medio Oriente, ma contro i lavoratori –molte delle vittime erano bambini e immigrati– che non hanno alcuna responsabilità per le politiche genocide dell'imperialismo europeo e nordamericano. Al contrario, questi lavoratori ne sono vittime a loro volta.
Questo attentato è tanto più reazionario per il momento politico in cui accade. Da mesi la classe operaia organizzata, in alleanza con altri settori sociali, sta affrontando l'offensiva del “socialista” Hollande, che pretende di imporre un nuovo codice del lavoro che elimina le conquiste storiche della classe lavoratrice e della gioventù precarizzata. La sconfitta di questo piano di attacchi è all'ordine del giorno. La disposizione di lotta della classe è enorme. Il principale ostacolo continua ad essere la posizione conciliatrice e vacillante della burocrazia sindacale, specialmente della Cgt. In questo contesto, questo attentato senza dubbio sarà usato per cercare di sconfiggere questa eroica lotta, allo stesso tempo in cui favorisce un possibile rafforzamento, ancorché relativo, di Hollande oltre a settori dell'estrema destra, come il Fronte Nazionale.
In questo senso, a livello interno questo attacco è già servito come scusa per il governo imperialista di Hollande per prorogare per altri tre mesi lo “stato di eccezione”, che è in vigore dagli attentati di novembre a Parigi. Ciò significa maggiore limitazione dei diritti democratici elementari per la classe lavoratrice in Francia, le cui città sono sotto “vigilanza assoluta”, secondo lo stesso presidente d'oltralpe, da parte di oltre 10.000 militari.
Allo stesso tempo, sul piano esterno, ridà ossigeno all'offensiva francese –alleata di Stati Uniti, Regno Unito e Russia– in Iraq e Siria, che si basa sul mantenere Assad al potere per poter soffocare la rivoluzione siriana e regionale, in nome della “lotta globale” contro il reazionario Stato Islamico.
La LIT-Quarta Internazionale sottolinea che sono i governi e l'imperialismo i colpevoli per le catastrofi che vediamo in Medio Oriente e alle frontiere europee. Sono i gabinetti ministeriali dell'Unione Europea i responsabili della miseria crescente e della disoccupazione tra gli europei. Questo attentato, come i precedenti, sarà utilizzato per scatenare una nuova offensiva repressiva contro i lavoratori che stanno lottando per i loro diritti storici, gli immigrati, i musulmani e i rifugiati.
Solo la mobilitazione indipendente delle masse popolari oppresse, insieme con la classe operaia e le masse popolari dei paesi europei, sarà capace di sconfiggere l'Isis e l'imperialismo che promuove guerre sanguinarie per difendere i suoi meschini interessi.
Azioni di questo tipo non meritano altro che il ripudio categorico del movimento operaio, sociale e di tutti i partiti che si definiscono di sinistra. Per quanto si tenti di giustificarli politicamente, il fatto è che questi attacchi non sono diretti contro i governi europei, veri responsabili delle politiche di austerità, degli attacchi alla classe lavoratrice, dei saccheggi e delle guerre coloniali in Medio Oriente, ma contro i lavoratori –molte delle vittime erano bambini e immigrati– che non hanno alcuna responsabilità per le politiche genocide dell'imperialismo europeo e nordamericano. Al contrario, questi lavoratori ne sono vittime a loro volta.
Questo attentato è tanto più reazionario per il momento politico in cui accade. Da mesi la classe operaia organizzata, in alleanza con altri settori sociali, sta affrontando l'offensiva del “socialista” Hollande, che pretende di imporre un nuovo codice del lavoro che elimina le conquiste storiche della classe lavoratrice e della gioventù precarizzata. La sconfitta di questo piano di attacchi è all'ordine del giorno. La disposizione di lotta della classe è enorme. Il principale ostacolo continua ad essere la posizione conciliatrice e vacillante della burocrazia sindacale, specialmente della Cgt. In questo contesto, questo attentato senza dubbio sarà usato per cercare di sconfiggere questa eroica lotta, allo stesso tempo in cui favorisce un possibile rafforzamento, ancorché relativo, di Hollande oltre a settori dell'estrema destra, come il Fronte Nazionale.
In questo senso, a livello interno questo attacco è già servito come scusa per il governo imperialista di Hollande per prorogare per altri tre mesi lo “stato di eccezione”, che è in vigore dagli attentati di novembre a Parigi. Ciò significa maggiore limitazione dei diritti democratici elementari per la classe lavoratrice in Francia, le cui città sono sotto “vigilanza assoluta”, secondo lo stesso presidente d'oltralpe, da parte di oltre 10.000 militari.
Allo stesso tempo, sul piano esterno, ridà ossigeno all'offensiva francese –alleata di Stati Uniti, Regno Unito e Russia– in Iraq e Siria, che si basa sul mantenere Assad al potere per poter soffocare la rivoluzione siriana e regionale, in nome della “lotta globale” contro il reazionario Stato Islamico.
La LIT-Quarta Internazionale sottolinea che sono i governi e l'imperialismo i colpevoli per le catastrofi che vediamo in Medio Oriente e alle frontiere europee. Sono i gabinetti ministeriali dell'Unione Europea i responsabili della miseria crescente e della disoccupazione tra gli europei. Questo attentato, come i precedenti, sarà utilizzato per scatenare una nuova offensiva repressiva contro i lavoratori che stanno lottando per i loro diritti storici, gli immigrati, i musulmani e i rifugiati.
Solo la mobilitazione indipendente delle masse popolari oppresse, insieme con la classe operaia e le masse popolari dei paesi europei, sarà capace di sconfiggere l'Isis e l'imperialismo che promuove guerre sanguinarie per difendere i suoi meschini interessi.
Ripudiamo gli attentati contro gli
innocenti! Abbasso lo Stato Islamico!
Abbasso lo stato d'eccezione di Hollande!
Abbasso la riforma del lavoro del governo francese e dell'UE!
No all'intervento militare di Francia, Usa, Regno Unito e Russia in Siria e Iraq!
Per la vittoria della rivoluzione siriana, contro Assad-Russia-Iran-Hezbollah, contro l'imperialismo e contro lo Stato Islamico!
Abbasso lo stato d'eccezione di Hollande!
Abbasso la riforma del lavoro del governo francese e dell'UE!
No all'intervento militare di Francia, Usa, Regno Unito e Russia in Siria e Iraq!
Per la vittoria della rivoluzione siriana, contro Assad-Russia-Iran-Hezbollah, contro l'imperialismo e contro lo Stato Islamico!
(dal sito della Lega Internazionale
dei Lavoratori - Quarta Internazionale.
Il sito www.litci.org pubblica quotidianamente articoli
e analisi sulla politica internazionale, dichiarazioni della direzione
dell'Internazionale e delle sezioni della Lit in tutto il mondo. Il sito ha
pagine in cinque lingue: spagnolo, portoghese, inglese, francese, arabo. Sul
sito del Pdac pubblichiamo in traduzione italiana i principali
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