AVA-GRETA e COMUNE di VICENZA:
nessun
testimone scomodo ai tavoli concertativi
Il Partito di Alternativa
Comunista solidarizza con i lavoratori di Vicenza e della provincia che stanno
subendo accorpamenti dei servizi, privatizzazioni e tagli ai salari.
In questi giorni sono accaduti due fatti gravi e
indicativi: la mancata convocazione del sindacato di base Usb all’ incontro
sulla questione dell’unificazione aziendale tra AVA e GRETA e la mancata
convocazione della Rsu al tavolo tecnico del 25 marzo scorso fra
Amministrazione comunale e sindacati concertativi sulla nota vicenda delle
contestazioni ministeriali.
Nel caso dell’ Amministrazione comunale di Vicenza, con
l’emarginazione della Rsu, si è ottenuto, non solo di aver emarginato i
rappresentanti delle varie sigle sindacali eletti da tutti i lavoratori e che
sono lavoratori essi stessi (quindi diretti interessati) ma anche di aver
emarginato la presenza, al tavolo, dei rappresentanti eletti nelle liste del
sindacato Cub che in Comune di Vicenza ci risulta essere il sindacato con il
maggior numero di iscritti.
In pratica, sia nella vicenda
AVA-GRETA, sia nella vicenda del Comune di Vicenza non si vogliono testimoni
scomodi.
Questi sono due esempi di come le
burocrazie sindacali di Cgil-Cisl-Uil di Vicenza intendano anticipare
localmente il grave attacco ai diritti dei lavoratori che stanno preparando a
livello nazionale Camusso, Bonanni e Angeletti
con il “Testo unico sulla
rappresentanza”, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria che sancisce
l’estensione del “modello Pomigliano” (già vigente in Fiat) a tutto il mondo
del lavoro. Si tratta di una tagliola sul diritto di sciopero e di associazione
sindacale.
Proprio nel momento in cui si
renderanno necessarie azioni di lotta per difendersi dai licenziamenti di massa
e dagli attacchi che il capitalismo sta sferrando con forza per scaricare la
sua crisi sui lavoratori, quest’accordo mira ad emarginare il sindacalismo di
base e tutto il sindacalismo conflittuale: si blinda dall’alto il dissenso in
modo da disarmare ogni resistenza dei lavoratori.
E’ necessaria, a Vicenza, come nel
reso del Paese, l’avvio di una campagna di controinformazione e una mobilitazione unitaria dei lavoratori.
E’ necessario non cadere nell’ illusione che sia la Magistratura o qualche
interrogazione parlamentare a difendere il diritto dei lavoratori ad
organizzarsi e a scioperare: è necessario organizzarsi in modo unitario per
respingere gli attacchi di Confindustria, del governo e dei burocrati sindacali
che hanno svenduto, e continuano a svendere, i diritti.
Partito di Alternativa Comunista- sezione di Vicenza
Vicenza, 30 marzo 2014
|