Mago Zurlì fa sparire il Coronavirus
il corsivo di M.M.
«Il virus clinicamente non esiste più. Terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità. Da tre mesi numeri con evidenza zero. Si ritorni alla vita normale. È auspicabile che il virus scompaia per sempre, come la Sars»: così il primario dell’ospedale San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo. (1)
Sconcertanti dichiarazioni dell’ennesimo trombone di turno, tal Zangrillo, che si affaccia nelle case dai microfoni di Radio 24, portavoce ufficiale di Confindustria.
Questa bufala è apparsa in concomitanza con l’ascesa al trono di Confindustria nazionale del falco Bonomi, di Assolombarda, uno che la sa lunga su Alzano e Nembro.
«Il virus clinicamente non esiste più» è una proposizione senza senso: perché a) il virus è bello e vivo, dai dati ufficiali del Ministero della Sanità; b) «clinicamente» vuol dire «al letto dell’ammalato»: anche questa attribuzione è falsa perché abbiamo al 1° giugno 41.367 positivi di cui 6523 ammalati sintomatici documentati (fonte Ministero): questi sono «clinici», cioè pazienti con sintomi palesi di malattia, siano essi gravi, intermedi o lievi; i restanti sono portatori asintomatici (cioè «non clinici» ma diagnosticati dal tampone positivo).
Non si riesce a comprendere come si possano dire a Radio 24 tali assurdità senza conseguenze. Andreotti ebbe a dire: «a pensar male si fa peccato ma spesso ci s’indovina». E se tre indizi fanno una prova abbiamo il San Raffaele, la Lombardia e Confindustria.
Ancora una volta Confindustria alimenta senza imbarazzo la falsa credenza che l’epidemia sia sparita, come per magia, e quindi tutti i lavoratori dipendenti possono ritornare allegramente sui luoghi di lavoro, nei mezzi di trasporto e negli assembramenti, affinché il profitto di banchieri e industriali sia lasciato in pace.
Zangrillo, un novello Mago Zurlì, fa sparire i malanni con la sua lingua magica.