14
novembre sciopero generale
Lavoratori
d'Europa unitevi!
dichiarazione
di Pdac, Corrente Rossa (Spagna), Mas (Portogallo)
Lit-Quarta
Internazionale
NO al piano di
tagli sociali dell'Unione europea!
NO all'attacco ai lavoratori e alle masse
popolari!
Via la Troika e i suoi governi!
Questo debito non è
nostro!
Il 14 novembre noi lavoratori e lavoratrici
di Portogallo, Grecia, Italia e Spagna ci troveremo ad avere, per la prima volta
nella storia, uno sciopero generale che coinvolge vari Paesi europei. L'unità
della lotta e delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici europei è
una necessità urgente. Mentre l'Unione europea e i vari governi applicano le
medesime misure sulla base di un piano internazionale dettato dalle esigenze
delle banche, l'unità internazionale di lotta dei lavoratori diventa sempre più
urgente per respingerle.
In tutti i Paesi i piani di austerità hanno un
effetto evidente: il debito pubblico è aumentato, il deficit non diminuisce, la
disoccupazione ha raggiunto l'apice e la crisi continua ad approfondirsi. Ma la
politica dei governi continua ad essere la stessa: far sì che siamo noi
lavoratori a pagare la crisi con tagli alla spesa pubblica e con tagli dei
salari.
Questo sciopero avrà luogo quando i parlamenti di Portogallo,
Spagna e Grecia approveranno bilanci per il 2013 che aggravano in modo
vergognoso le richieste della Commissione Europea (Ce), della Banca centrale
europea (Bce) e del Fondo monetario internazionale, quella che viene chiamata la
Troika: ulteriori tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali, ai
finanziamenti pubblici... In Grecia, oltre ad un nuovo e brutale taglio di 13
miliardi di euro al bilancio statale, la Troika pretende una riforma del lavoro
che rende più facili i licenziamenti. Anche in Italia i tagli al bilancio si
accompagnano a riforme che annullano conquiste storiche dei lavoratori.
Tutti i governi annunciano... la stessa cosa! L'approfondirsi della
catastrofe sociale ed economica come risultato di una politica al servizio dei
banchieri. E la rapina continua dei nostri Paesi per riempire le casse delle
banche e dei fondi d'investimento in Germania, Francia e Stati Uniti.
Come
Movimento di Alternativa Socialista (Mas) in Portogallo, Corrente Rossa (Cr) in
Spagna e Partito di Alternativa Comunista (Pdac) in Italia, sezioni della Lega
Internazionale di lavoratori - Quarta Internazionale, saremo in prima linea
nella preparazione dello sciopero, fianco a fianco con gli attivisti e le
attiviste del movimento sindacale e giovanile.
Diciamo a tutti gli attivisti
che occorre preparare lo sciopero dalla base e far votare nelle assemblee e
negli organismi obiettivi precisi per la nostra lotta, e che è necessario
continuare la mobilitazione su scala internazionale.
Le grandi mobilitazioni
del 15 settembre in Portogallo contro le misure del governo di Pasos Coelho si
sono svolte nonostante il boicottaggio della Cgtp (la confederazione sindacale
burocratica, ndt). In Spagna, le grandiose mobilitazioni del 19 giugno, lo
sciopero generale nei Paesi Baschi dello scorso 26 settembre, il movimento che
il 25 settembre ha accerchiato il Congresso e gli innumerevoli scioperi e
mobilitazioni hanno chiesto a gran voce questo sciopero generale. Solo l'azione
negativa delle burocrazie sindacali della Ces - la Confederazione europea dei
sindacati concertativi (di cui fa parte la Cgil, ndt) - ha posticipato questa
urgente necessità e, nel caso dell'Italia, hanno convocato uno sciopero di sole
4 ore.
L'unità della classe lavoratrice in lotta è un'arma per sconfiggere
la politica dell'Unione europea e dei governi dei banchieri, ma proprio per
questo la giornata internazionale di scioperi e mobilitazioni del 14 novembre
non può fermarsi lì. La votazione dei bilanci della Troika in Grecia,
Portogallo, Spagna e Italia esige la continuità della lotta per respingere i
tagli alla spesa pubblica.
Per lo sciopero
generale servono obiettivi chiari e un programma
Lo sciopero deve essere il primo passo di un
piano di lotte che abbiano continuità fino a rovesciare i piani di austerità
della Troika.
Le massicce mobilitazioni che si sono svolte durante il mese
di settembre hanno gridato all'unisono: "Basta!". E per la prima volta
dall'inizio della crisi hanno obbligato un governo, quello del Portogallo, a
ritirare le misure che trasferivano denaro pubblico direttamente dai servizi
sociali alle banche e alle grandi imprese: una vittoria importante della
mobilitazione contro un governo al servizio dei banchieri.
Per questo, nelle
assemblee, nelle manifestazioni e nei coordinamenti di lotta dobbiamo dire che
lo sciopero non deve essere solo un momento di protesta. Deve essere molto più
di questo: un'arma potente nelle mani dei lavoratori e delle masse popolari. Dai
luoghi di lavoro, di studio e dai territori dobbiamo organizzare un forte
sciopero generale il 14 novembre. Dato che vogliamo mantenere l'unità dei
lavoratori portoghesi, greci, italiani e spagnoli oltre il 14 novembre, è
necessario un incontro internazionale che definisca i prossimi passi della lotta
per respingere i tagli e sconfiggere tutte le misure di attacco ai diritti dei
lavoratori.
Dal basso, nelle assemblee e nelle mobilitazioni dobbiamo
avanzare una base minima di rivendicazioni: a) stop ai tagli e ritiro delle
riforme del lavoro e delle pensioni; b) No al pagamento del debito ai banchieri
e audizione pubblica
Tagliare sì...
ma l'austerità! Serve una via d'uscita a favore dei
lavoratori
Vivendo del sangue e del sudore di milioni
di lavoratori e lavoratrici, i banchieri aumentano le loro ricchezze a discapito
dei salari e dei servizi pubblici. E se tutti i lavoratori sanno di essere stati
governati da dei veri criminali, devono sapere anche che è criminale il debito
che alimenta gli introiti dei bancarottieri mentre milioni di lavoratori sono
destinati alla disoccupazione.
La lotta contro il pagamento di questo debito
che non è nostro e il ritiro di tutte le leggi che annullano conquiste storiche
dei lavoratori sono le premesse fondamentali per salvare i lavoratori e le masse
popolari. Perciò l'adesso basta! che risuona nelle strade urlato da chi
manifesta contro i tagli deve estendersi ai governi dei banchieri e della
Troika. Via i governi che danno aiuti ai banchieri! Un infimo pugno di
capitalisti e banchieri, che rappresenta mento dell'1% della popolazione, sta
governando contro la maggioranza, privando di tutto i lavoratori e le masse
popolari e provocando un catastrofico impoverimento di massa a beneficio
esclusivo dei loro profitti astronomici. Per una via d'uscita vantaggiosa per i
lavoratori abbiamo bisogno dell'unità dei lavoratori e delle masse popolari
d'Europa dicendo: No all'Unione europea del capitale, a difesa di un'Europa
socialista dei lavoratori e delle masse popolari.
E' tempo di costruire
organizzazioni che sostengano senza esitazioni che la crisi devono pagarla i
capitalisti e che i lavoratori devono unirsi in una lotta contro l'Europa del
capitale.
Le sezioni della Lit-Quarta Internazionale sono impegnate in questo
progetto.
Viva la lotta internazionale dei
lavoratori e delle lavoratrici!
Partito di Alternativa Comunista
(sezione italiana
della Lit-Quarta Internazionale)
Corrente
Rossa
(sezione spagnola
della Lit-Quarta Internazionale)
Movimento
di Alternativa Socialista
(sezione portoghese
della Lit-Quarta Internazionale)
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