Governo nuovo, repressione vecchia
Solidarietà agli attivisti sindacali del Si.Cobas
Nei giorni scorsi il neonato governo Draghi, sostenuto dalla quasi totalità dei partiti presenti in parlamento e accolto dagli applausi entusiasti delle burocrazie sindacali, Cgil in primis, ha mostrato come verranno «risolte» le vertenze sindacali.
A Piacenza uno spropositato uso della forza poliziesca e della repressione ha colpito i lavoratori del magazzino Fedex Tnt, per la maggior parte immigrati e iscritti al sindacato Si.Cobas, così come alcuni tra i dirigenti provinciali di quel sindacato. La loro colpa? Aver condotto per due mesi una dura lotta contro lo sfruttamento imposto ai lavoratori dalla multinazionale della logistica.
Nelle stesse ore ben tre cariche della polizia tentavano di disperdere un picchetto di sciopero di lavoratori della Texprint di Prato.
Il Partito di Alternativa Comunista esprime totale solidarietà ai lavoratori e ai dirigenti sindacali del Si.Cobas arrestati e ne chiede l’immediata liberazione.
Governo e padroni, col silenzio complice delle burocrazie sindacali, cercano di garantire la «pace sociale», in realtà la possibilità per i padroni di fare profitti sulla pelle dei lavoratori, con una brutale repressione.
Tentativo vano. Non si illudano Draghi e i suoi sostenitori che tutto ciò possa garantire loro di proseguire sulla strada dell’austerità contro operai, donne, giovani, immigrati. Che il marzo 2021 sia come quello dello scorso anno. Ciò che serve è uno sciopero prolungato contro governo e padroni che in nome del profitto costringono al lavoro milioni di operai, nonostante il Covid continui a mietere decine di migliaia di vittime.
No alla repressione, la lotta non si arresta!
Partito di alternativa comunista