Emergenza rifiuti
Tra monnezza, pulcinella e camorra
Giuseppe Guarnaccia
L’emergenza rifiuti in campania nonostante l’avvicendarsi di governi, subcommisari e prefetti, continua inesorabile sotto traccia. Dopo la crisi acuta avutasi durante la legislatura Prodi, che ha visto scendere in piazza e sulle barricate cittadini ormai nauseati e stufi di vivere costantemente in discariche a cielo aperto, il nuovo esecutivo, guidato da Silvio Berlusconi - dopo le promesse fatte in campagna elettorale di ripulire Napoli, la sua provincia e l’intera regione, le sei visite ufficiali, le due sedute del consiglio dei ministri svoltesi nel capoluogo campano - ha soltanto ripulito il centro di Napoli sversando le oltre tremila tonnellate di rifiuti prodotti dalla città partenopea nelle discariche ubicate in tutta la regione. Dunque, come era prevedibile, nonostante i trionfalismi e le bugie istituzionali di un pulcinella poco credibile, la situazione a Napoli e nell’intera regione campania è ancora grave. Le discariche situate sul territorio regionale, sono sature e non potranno più accogliere i rifiuti del napoletano e dell’intera regione. L’attuazione dei tre termovalorizzatori previsti ad Acerra, Salerno e Santa Maria la Fossa procede senza intoppi pena il commissariamento dei comuni interessati. Le popolazioni locali colpite da questo dramma ambientale, sociale e sanitario dovranno mobilitarsi quanto prima per tutelare il loro diritto alla vita e alla salute pubblica.
La criminalità organizzata di stampo camorristico continua ad intervenire in maniera diretta sui traffici illeciti di rifiuti, lucrando notevoli somme di denaro. La camorra si pone come terminale del traffico, nel senso che assicura il territorio ove smaltire illecitamente i rifiuti: può fare ciò perché è la camorra stessa a controllare e gestire ogni metro quadro di ampie aree del territorio campano. In particolare la provincia di Caserta presenta zone controllate manu militari dalla criminalità organizzata, che addirittura organizza staffette per pattugliare le strade e attua attività di controllo sulle macchine non conosciute che transitano per quelle vie.
Termovalorizzatori, discariche e organizzazione dei movimenti di lotta
Un sindaco megalomane e autoritario, Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno, durante i mesi di massima acutizzazione dell’emergenza rifiuti, si auto-candida a commissario straordinario per la costruzione, entro non oltre tre anni, di un termovalorizzatore sul territorio salernitano. Sia Prodi prima che Berlusconi poi accolgono con immenso favore la candidatura di Salerno per la costruzione di un nuovo eco-mostro che segnerà per sempre le sorti della popolazione locale e della terra salernitana. Le discariche oggi presenti nella regione campania sono ormai dieci. Da Serre a Santa Maria la Fossa, da Terzigno a Savignano Irpino, ogni provincia conta sul proprio territorio almeno una fogna a cielo aperto che produce danni alla salute pubblica e all’ambiente.
La classe politica campana in questi anni ha soltanto prodotto leggi finalizzate a elargire a pioggia fondi da destinare alla FIBE, società a cui è stata affidata l’intera gestione del ciclo dei rifiuti.
Negli impianti realizzati dalla FIBE, si producono ecoballe che non possono essere bruciate e che ovviamente si accumulano in attesa di essere trasferite in Germania e in altre località italiane ed europee. La pseudo-sinistra antagonista in questi anni, appoggiando la giunta Bassolino in regione campania, ha dimostrato tutta la sue debolezza, la sua collusione coi poteri forti e la totale mancanza di prospettiva di lotta coerentemente comunista. Occorre una grande mobilitazione generale che unisca tutti i movimenti di lotta presenti sul territorio. Solo una battaglia realmente anticapitalista può impedire alla borghesia campana e alla camorra di mettere mani sulla gestione dei rifiuti e di decidere sulla pelle dei proletari e dei cittadini campani. Il PdAC sostiene e partecipa alle lotte dei cittadini e dei comitati civici per la difesa della salute e del territorio, consapevole che solo un programma dichiaratamente anticapitalista potrà risolvere la questione ambientale, economica, politica e sociale. Solo un governo dei lavoratori e per i lavoratori potrà sviluppare e risolvere coerentemente e compatibilmente con l'ambiente la questione dei rifiuti.